Correva l’anno 2002 quando all’improvviso su un canale digitale, Rock TV, rimasi folgorato da quella che sarebbe poi diventata una delle mie alternative rock band italiana preferite, ma non una che ascolti ogni tanto perchè va di moda, ma più come quando si ha un colpo di fulmine dopo aver incrociato la tua anima gemella, ecco… la stessa cosa. Certo, col tempo ho trovato molte realtà a me affini, ma loro rimarranno il mio punto di svolta… (dopo i Faith No More ovviamente…)
Il nome mi piaceva pure, MISTONOCIVO, un qualcosa che rimane impresso, secco e che indica, come la “X” del loro simbolo, una sorta di pericolo generico, di attenzione. Ma come tutte le cose di cui si deve fare attenzione si ha una specie di attrazione per le stesse. Il motivo l’ho capito subito, ovvero non abusarne troppo perchè generano dipendenza. E così è stato, Mistonocivodipendente! ahah
questa è la canzone colpevole della dipendenza che dura tutt’ora… “Blackout”
“… l’acqua si diffonde soffocando tutte le certezze…”
Ma facciamo qualche passo indietro perchè i Mistonocivo si formano molto tempo prima nel 1994 a Vicenza di cui vede:
Cristiano Cortelazzo (voce), Paolo D’Ambrosio (tastiere/samples/programming). Davide Devito (batteria), Davide Pezzin (basso), Massimo Zagnoni (chitarra).
Quindi, fine 1996 esce il loro primo cd omonimo (Mistonocivo) autoprodotto (Mistonocivo/Blue Train Records), con all’interno sette tracce grezze e forti quasi ossessive ma che subito dicono “Noi ci siamo”! Noi ci siamo e daremo filo da torcere alla noiosa pop rock music!
Dentro – Androfobia – Shvrentz – Industria – Plastica – L’ultimo giorno – Sangue
E noi segnaliamo Dentro, Shvrentz e Industria.
… “Shvrentz”
“… Detesto il giorno odio ogni individuo sono il grido muto di un fiore reciso…”
“non so cos’è che mi fa stare così male quotidianamenye mi vien voglia di sparare… “
Seguono vari festival estivi nazionali ed internazionali tra i quali il Festival di Musica di Annécy (Francia) ed illustre performance.
La svolta arriva nel ’99 quando volano in California, precisamente a San Francisco, per registrare il secondo full-lenght che verrà curato da Fload di Pier Forlani e Corrado Rustici. Nasce così VIRUS (Flood Records/Virgin).
Qui è veramente difficile dire cosa sia bello o cosa sia d’impatto, ogni canzone è unica (eccetto Shvrentz rivisitata dal primo album) e ben studiata per un ampio mercato, oserei dire da “hit”!
Acrobati (quanti pugni contro i muri…) – L’arma giusta, affascinante (il vento spazza via le forme, il buio succhia tutto il calore che c’è…) – Blackout, ascoltata ad inizio articolo, parla da sola! Canzone che ha unito diverse tipologie di rockettari (evidentemente non fa male o soltanto non esiste il cuore…) – Shvrentz – Cuore (la cosa che odio di più restare a guardare…) – Credit 0 (respiro la tua cenere che lentamente mi consuma…) – Cellule (godi, nutriti logorando dentro di me…) – La Vita In Cui Credevo, sognante (non so se esiste il cielo, non so se un corpo si trasforma davvero…) – Pelle (re-si.-ste chi si arrende, sono la vittima prescelta …) – SXL (direzione no ho…) – ed infine la mia preferita Radioattività (attratto dal tuo vertice, alteri le mie cellule…), uff che dire? Spettacolo di canzone e ancora oggi mi chiedo come mai non abbia avuto il giusto risalto … un capolavoro!
Molto risalto e parecchie date per diffondere il “virus” fino ad ottenere l’opening act ai concerti italiani di Lenny Kravitz.
Un cambio temporaneo alle chitarre con Alberto De Rossi e quindi, nel 2004 arriva EDGAR (Umby studio di Rovigo) (ArteNativa/Venus Dischi)
Molta carne al fuoco per questo lavoro, meno “commerciale” ma più sperimentale, caratteristica che seguirà la band per i lavori futuri…
Per i miei standard musicali, Edgar sale di qualche gradino rispetto a Virus, per il tecnicismo, dovuto probabilmente anche alla “nuova chitarra”, e dai pezzi più taglienti interpretati da un Cristiano in ottima forma. Undici tracce che da cantare a perdifiato di cui evidenziamo: Zona Rossa (provi a controllarmi ma non sai, sono tutto quello che non vuoi…) – Circling (non son mai stato meglio di così…) – Error (dentro me, c’è un ragno che continua a mordere…) e In Una Foto, feat L’Aura (che grida di me, ma non può, portarmi li….). Le avrei cantate tutte anche qui perchè meritano!
Ci ascoltiamo “Insonnia”
“… Mi muovo nel tuo mare che fiero mi ha portato via,
nn posso più dormire…”
Altri tour e supporto a grandi band internazionali quali: Audioslave, Korn e Limp Bizkit.
e nel 2005 Unplugged 139, registrato a Milano (Casa 139) versione acustica del proprio repertorio, il tutto, come da titolo, unplugged. Un cd live composto da 8 brani tra, quelli più significativi per la band. Un bel cofanetto comprendente anche un un video completo del concerto realizzato.
Nuovi cambi di lineUp con l’uscita del bassista Davide Pezzin, verrà sostituito poco dopo da Federico Ceccato – Davide Devito (Batteria) e Alberto De Rossi (Chitarra) ai quali subentrano temporaneamente Alessandro Lupatin alla batteria, e Massimiliano Vitale alla chitarra.
Altri suoni, come vi avevamo detto, quindi, nel 2009, dopo tre anni di lavoro esce il tanto atteso “Zerougualeinfinit”o (Ostile Records/Halidon).
Ora, bisogna rendersi conto che la band cresce sempre più di livello e la continua ricerca di sperimentazioni rende Zerougualeinfinito un’altra chicca nel suo genere!
… subito ci immergiamo nella claustrofobica “CASH”
“dolce sangue incandescente, quello che mi sputano mi rigenera ancora… ancora…. ancora… ancora”
Bello anche il video dove manca il lieto fine…
Simpatica e fiabesca la intro nera di “M” che precede Serpe, Subnocivo, Cash (ascoltata poco fa) le due versioni di Torazina, quella “Live” e Torazina Porteña, strepitosa, “un tango rock” con le eccezionali interpretazioni di Peter Soave al bandoneón e del maestro Alberto De Meis al violino – Transponder (filler) – il trittico di ballate in grande stile Mistonocivo con: Nel blu, Laika e la splendida “Luna“. Si continua con Vitamina, canzone in levare che sfocia in sfogo dal secondo minuto e vento in poi – Donnie 2 – Linea, altra mia canzone preferita (girano le cose, la tua voce che scompare, brilleremo come il sole, fino a esplodere…) ed infine Invisibile che ci accompagna attraverso morbidi accordi ma che di morbido ha ben poco!
… questa è “Serpe”
“sai, un frutto come me acerbo da star male, non puoi gustarlo taglia la pelle, taglia la polpa il cuore… divora presto”
A Giugno 2010 esce Redux un remastering analogigo digitale, ed anche questa volta auto prodotto, del primo album (ACNmusic – Mistonocivo).
Essendo la rivisitazione del primissimo lavoro della band vengono riproposte quasi tutte e sette le tracce, solo che al posto di Shvrentz e Sangue, compaiono Radio Sarajevo e Lavoro Nero. Un scelta forte quella di riportare alla luce il primo album soprattutto perchè poco in linea con tutti i precedenti lavori. Qui, come allora, c’è molta rabbia, rumore quasi al limite del punk, la parola esatta è noise! Non fraintendetemi, mi piace ma lo trovo un prodotto per palati sopraffini, quasi una reliquia da custodire!
Lunghissima pausa, anche troppa per i nostri gusti, ma possiamo capire, come succede a tutte le band (ma anche al resto dell’umanità…) che sia stata una scelta voluta. Buon per loro ma non sicuramente per i fan che li attendono da tempo (incluso il sottoscritto) e poi un annuncio che sa quasi di “pesce di aprile” (postato proprio il primo di aprile), ovvero il teaser che preannunciava l’imminente nuovo ed ultimo lavoro dei Mistonocivo intitolato “EGO“
Electronic Generation Oblivion
L’album è andato a ruba in pochissimo tempo e appena riusciamo a reperirlo vi daremo una nostra opinione…
il primo video estratto da quest’ultimo lavoro è Arpa (qui l’articolo)
La formazione attuale è composta da Cristiano Cortellazzo, Paolo D’Ambrosio e Federico Ceccato
La prima ristampa è prevista per la primavera del 2016, per cui ci riaggiorniamo a tale data.
Ancora pochi mesi di attesa su!
A presto…
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© Photo Credit per label: Michele Piazza
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