Ciao Allternativi. Quest’oggi vi portiamo in Romagna, più precisamente a Bizzuno nel ravennate, per farvi conoscere 5 scalmanati col pallino dell’alternative rock.
Quando li ascoltai per la prima volta rimasi in fissa per alcuni minuti (quasi 45′ per l’esattezza) perchè da un po’ non mi capitava un crossover del genere. La verve che portavano era entusiasmante, così abbiamo avviato le pratiche per l’adozione a distanza tra Allternative e i KUF.

Prima di conoscerli più intimamente ci ascoltiamo la canzone che mi ha fatto intraprendere questo viaggio insieme alla band. Questa è “Chissà chi verrà”

“… chissà chi verrà stavolta, a darci la visione più corretta, a darci un nuovo dogma…”

I Kuf si formano nel 2014 a Ravenna. Nel 2015 è uscito il loro primo disco “Via Trieste” per la neonata Norma Records. Cantano in italiano perché non trovano nessuna ragione per non farlo e suonano perché ne hanno bisogno. Sono cinque e tutti hanno militato in altri gruppi prima di questo: Loudside, Cronica Nera, La Tregua, Vicolo Davì. Le influenze musicali sono più che variegate tanto da spiazzare i recensori che hanno accostato le sonorità dell’ultimo album a volte agli Avenged Sevenfold e altre ai Fast Animals and Slow Kids. Al momento sono impegnati nella promozione di “Via Trieste” in diverse città del nord Italia.

Giacomo Cortesi (Bassista)- Giacomo lo chiamiamo Corte, suona il basso nei Kuf e studia al conservatorio…[wpex more=”Read more” less=”Read less”] per diventare un jazzista e ognuno esprima il proprio commento su ciò.
É del 1993, ciò vuol dire che ha 22 anni, vive a Bizzuno un piccolo paesino nei dintorni di Lugo (provincia di Ravenna). Bizzuno é stata, senza particolare motivo, scelta come la località di provenienza dei Kuf.[/wpex]

Giacomo Rossi (Batterista)- Per qualche motivo è stato soprannominato Homer in tenera età, e tutt’ora, in tutta la città, tutti…[wpex more=”Read more” less=”Read less”] lo chiamano così, per quanto la cosa possa o meno creargli imbarazzo. Batterista solido e quadrato, decisamente in contro fase rispetto alla miriade di batteristi esibizionisti che non perdono occasione di infilare virtuosismi barocchi sul quattro di ogni battuta. Homer ha strane perversioni nei confronti della musica rock anni ’50-’60-’70, sebbene siano ancora più inquietanti le simpatie che nutre verso il pop-rock contemporaneo di Bruce Springsteen e Ligabue…[/wpex]

Andrea Gambi (Chitarrista)- Andrea é rosso, ma contrariamente a quanto suggerisce il suo aspetto Malpelo…[wpex more=”Read more” less=”Read less”] é un bravo ragazzo. Gambi ha una chitarra dello stesso colore dei suoi capelli e la suona con le mani come fanno in tanti. I suoi gusti musicali spaziano dal Rock americano degli Alterbridge (quello che ci piace chiamare Country Spinto) ai virtuosismi acustici di Massimo Varini, passando per i glifi tecnici di Guthrie Govan. É lui il chitarrista che fa smodato uso di delay, riverberi, shimmer, macchine del caffè…[/wpex]

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Domenico Di Iorio (Chitarrista e Synth)- Dome vive a Ravenna ma ha origini del Sud, e probabilmente…[wpex more=”Read more” less=”Read less”] per questo motivo é l’elemento più ‘punk’ (in senso lato) del gruppo. Ha ascolti sbagliati che compromettono irreversibilmente la sue idee in fase di composizione. Spesso fa più fatica a ragionare in 4/4 che in 13/8, e tante volte i suoi riff devono essere limati o stuccati dagli altri quattro del gruppo affinché rientrino negli standard. Si era approcciato alla musica studiando pianoforte classico, e solo per questo adesso sa buttare le dita sulla tastiera di un synth, ma troppo spesso gli scoccia portarsela in giro o alle prove.[/wpex]

Luca Rani (Voce)- Il suo soprannome é davvero compromettente. La gente di Ravenna usa chiamarlo Blasqo…[wpex more=”Read more” less=”Read less”] (con la “Q” per fortuna) ed anche qui il motivo é da ricercare nel passato, ma quanto meno stavolta abbiamo la certezza del fatto che non ci siano legami tra il suo soprannome e i suoi gusti musicali, ne’ sessuali probabilmente. Facciamo che d’ora in poi si parlerà di lui come “B”?
B ascolta i Gazebo Penguins, i Ministri, gli Zen Zen Circus, i Fast Animals and Slow Kids e talvolta anche acusticherie folk tipo Mumford and Son e simili.
É sua la maggior parte delle idee nei testi dei Kuf, in passato rappava in un gruppo Crossover e adesso sta lavorando per allontanare il più possibile la sua figura da quella di Nitto dei Linea 77.[/wpex]


Torniamo all’album

Dodici tracce per dodici storie che parlano di mass media, rivalse giovanili, andare controcorrente, senso di disadattamento per i soprusi e contro chi impone costantemente le regole di vita. Un prodotto senza dubbio non scontato con punte polemiche, senza trascurare l’aspetto tecnico.
In evidenza (su tutte): Chissà chi verrà – Fuori da qui – L’unico Centro è il confine – Atto pubblico – La Sindrome di Notredame – Contare gli inverni e la La fine.

La band è in tour dove spesso aprono per gruppi di grosso calibro come Linea 77 e Fast Animals and Slow Kids riscuotendo un buon successo di pubblico. Recentemente, il 3 aprile scorso (2015), hanno partecipato anche alla 25^ edizione dell’ AROUND THE ROCK all’Artificerie Almagià di Ravenna.
Insomma… un bel primo curriculum per i KUF!
Qui sotto alcune foto del loro live alla Cooperativa Portalupi di Vigevano (PV) del 06/03/2015. Report/foto anche sui social

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L’intera gallery la trovate su Flickr


Come vi dicevo, un album che si lascia ascoltare e riascoltare e dal vivo non fanno rimpiangere il digitale. A dispetto dell’età i ragazzi sono abili e “Via Trieste” merita l’acquisto!
Bene… abbiamo scherzato un po’ con i KUF riuscendo ad ottenere un articolo più informale e la cosa non mi è dispiaciuta. I ragazzi hanno voglia di mettersi in gioco e devastare i palchi con i loro strumenti e finora se la stanno cavando egregiamente.
Vi lasciamo con “Fuori da qui”, la seconda traccia dell’album dei KUF. Ringrazio la band e in particolare Domenico e Luca per info e disponibilità. Non mi rimane che salutarvi ricordandovi di seguire i ragazzi sia in via telematica, nelle radio e, alla prima occasione, live perchè ne vale la pena! 🙂


“.. vivete dentro una sfera di plastica, vi consolate con la polemica…”

A presto…


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