—————
Non capita spesso di ascoltare e recensire album strumentali, ma a volte proviamo a superare i nostri limiti anche per non ripeterci o bloccarci negli stessi generi musicali. Come ben sapete… ci piace alternare sostando proprio li, nel’etere, in agguato come falchi pronti a captare le varie oscillazioni della sinusoide e catturare ciò che più di interessante essa ci porta…
Con noi oggi… Luca Fucci che ci parla del suo primo lavoro da solista Hidden Scars, attraverso una piccola introduzione personale. Noi ci risentiamo subito dopo l’ascolto dell’album, ma prima un breve teaser…
—————
... review
eccoci…
devo dire che son rimasto affascinato da questo album. Si respirano molte sensazioni tra cui: rilassatezza, ansia, post futurismo ma anche adrenalina; l’album è carico di elettricità statica, che grazie ai bpm ben assestati livella le frequenze cardiache ovattandole e non aggredendole come accade spesso a prodotti del genere con più marcature da techno/industrial music. Ascoltare Hidden Scars è un po’ come leggere un nuovo libro, ti cattura la copertina ma non sai esattamente dove ti portano le parole; quando leggi una storia, davanti a te si materializzano scenari illusori che solo la tua fantasia, e il buon operato dello scrittore, ti permettono di far si che la storia prenda vita e si animi ad ogni capitolo.
Immergendosi in Hidden Scars ci si proietta costantemente in varie “realtà” , tra cui la sensazione di muoversi al rallenty in qualcosa che assomiglia ad un locale con una forte predominanza di ombre, dove un unico raggio di faretto illumina una parte che sembra essere il centro di tutto (come da copertina e da descrizione di Fading Out). La musica accompagna i movimenti, fino al punto designato. Di scatto tutto prende forma e vita e dall’esser soli ci si ritrova in una bolgia di corpi che ballano all’unisono, Niente affanni per la calca, l’aria è crogiolante (passatemi il termine) e carica di sensualità, nessuna rabbia per l’inaspettata luce e le apparizioni improvvise, ma coordinamento… integrazione… benessere… eros…
Le tracce che conducono a questa specie di “trip ad occhi aperti” sono Undertown, A Rare Seed, The Coldest Day [31st, july] e le sensuali Beyond Last Night e The Flight
Luca Fucci, in questo caso, lo possiamo paragonare, oltre ad un ottimo compositore, ad un narratore che ci conduce in un viaggio alla scoperta delle nostre emozioni, quelle sopite, quelle deluse che non vogliono rivedere la luce, quelle che aspettano una mano che gli venga tesa e che le aiuti a ributtarsi nella mischia… e a vivere…
ben fatto!
“Hidden Scars”
by
Luca Fucci
Genre:
Electronic, Synth
Base:
Firenze, Italy
—————-
Siamo al termine e ci salutiamo riascoltando la bella “Undertow”
LINKS
sito | YouTube | Facebook | spotify | iTunes | Google Play Store | twitter
Tumblr | instagram
—————-
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.