Trio che unisce riff strumentali e intimi monologhi in un viaggio introspettivo dalle atmosfere oniriche


Scrivono e compongono canzoni dal genere sperimentale, con richiami all’alt-rock, post-rock e progressive.
Principalmente strumentali, accom-pagnano alcuni brani con monologhi e citazioni, creando un mix tra avant-garde, psichedelia, noise e momenti più intimi attraverso i loro testi.

Il primo lavoro in studio è un EP dal titolo omonimo di otto tracce, registrato assieme a Simone D’Eusanio e autoprodotto. In esso i brani, tutti strumentali, si sviluppano con un unico filo conduttore, quello cioè di evocare immagini sonore, con l’obiettivo di creare in ogni canzone un’atmosfera onirica che ciascun ascoltatore potrà alimentare nella propria mente, senza alcun vincolo legato a un testo cantato. Non vi è un concept definito, permettendo così di passare da un brano dai ritmi tribali ad una ballad dai toni malinconici con facilità e senza particolari limitazioni legate al genere musicale.

Del Regime Invisibile è un viaggio nascosto all’interno di un album di 13 tracce; un viaggio interiore rivolto a ciascun ascoltatore, aperto a qualsiasi interpretazione. Oggi si tende a cercare sempre il concept dietro ad ogni cosa, in questo album il concetto guida è sicuramente il “viaggio dentro di sé”, con l’obiettivo di ritrovare quell’inconscio che tutti noi cerchiamo di imprigionare e camuffare dietro a concetti vuoti o acquisiti. 

Ogni brano custodisce un tassello di quell’istinto perduto, che nota dopo nota tenta di liberarsi e di raggiungere la sua espressione totale. Ad accompagnare la musica si aggiunge un poema, una sorta di preghiera, che si dirama senza interruzioni lungo tutto l’album, per terminare nel brano “Liberaci dal Bene” con la parola “Amen!”.
È così che quindi, ascoltato dal principio alla fine, il viaggio acquista un senso e ci accorgiamo che l’introduzione all’album contiene già al suo interno alcune parole dei brani successivi, gli stessi titoli poi sono anche i versi stessi del poema, tutto fluisce senza pause, a voler indicare che ogni canzone vive in sé stessa e nelle altre, così come la nostra anima vive dentro di noi ed è inscindibile da ciò che siamo.
La paura di esprimere e di esprimersi, di riconoscersi in ciò che davvero siamo e di disconoscere i dogmi e i tabù con cui siamo cresciuti, finiranno per essere solo un lontano incubo di cui, al termine dell’album, l’ascoltatore riuscirà a liberarsi.
Del Regime Invisibile dà il titolo a tutto un processo creativo che non si esaurisce nella composizione musicale, ma si esprime anche nelle immagini utilizzate e nei video: è concetto, musica, produzione visiva, arte sviluppata nelle sue diverse forme.
Ecco che quindi anche i video-clip, così come le visual usate nel live set nonché la copertina del CD stesso, tentano di spiegare visivamente ciò che si agita all’interno dell’album.
L’intero artwork infatti è stato costruito attorno al concetto di cecità spirituale e alla ricerca di quella chiave epifanica volta al conoscimento del nostro Io.

Il titolo scelto, senza dubbio provocatorio, è usato proprio per l’immediata immagine che crea nella mente di chiunque legga il titolo per la prima volta, ma non c’è rassegnazione in questo Regime Invisibile. Noi possiamo combatterlo con qualcosa di altrettanto nascosto. L’album riprende più volte il concetto di lotta interiore tra l’Io profondo e l’Io superficiale e vacuo: questo dualismo, in cui probabilmente tutti si sono riconosciuti almeno una volta, è uno degli ostacoli principali contro cui cerca di combattere.
Ritrovare sé stessi in sé stessi, spogliati di tutto ciò che non siamo.

Del Regime Invisibile si apre quindi a più chiavi interpretative, che noi vorremmo rimanessero indefinite e segrete, aleggianti nella mente di coloro che speriamo riusciranno a riconoscersi, un po’ come quei sogni che nessuno di noi vuole raccontare e che solo nel nostro intimo riusciamo ad interpretare.


“Del Regime Invisibile”
Dasia
[June 19, 2021]
Genre:
postrock, progressive, psychedelic, stoner
Base:  Monfalcone, Italy
Label / Booking / Press:
Lizard Records


CREDITS

Artwork by Giuliano Cesco

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… “Vertigine”

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